sfere di crosta nel lido spinato

sfere di crosta nel lido spinato. A Gennaio il mare vortica di nuovo a Novembre. Dodici palafitte. In porpora germoglio.

La donna ha gli occhi chiusi. A volte l’odore del sale selvaggio.Caro Signor Bloom sull’arenile non è successo niente.

Impensabile uno strato di pittura celeste.Soulages resta dietro il cancello acrilico. Più nero del gabbiano imbrattato di catrame.

-tipo un cruciverba di caselle vuote-

punte assonnate, Frottage di qualunque cosa. Ogni volta un fischietto si adagia sui capelli umidi. Scollatura di un baule non più sottile.

Che tempo verrà dopo? Irrilevanti le spine che accompagnano la curva degli stracci.Pascal ha gli stessi stivali dell’altra volta.

Lacci e bustine di te nel taschino a riposo. Tipo un cruciverba di caselle vuote.Frusciante tra i vicoli dei quartieri.

Caro lettore non allarmarti. C’è una signora marrone dietro le ombre allungate. Ladra di mille uccelli in volo.

-tutti i fiammiferi stanno con zio Ninì-

tutti i fiammiferi stanno con zio Ninì. Nel salotto rosso dell’inverno.E’ lui il mariuolo.Poi cinque cugini seduti al tavolo centenario.

Un disegno cuneiforme legato alla parete. Occhio ai bicchieri spaiati.Il fondo di vetro zoppica lentamente.Da una montagna di stupro.

Diversi pasticcini in forza alla stanza dal bisbiglio cieco.A un millimetro dal cravattino azzurro. Dov’è il padre?

Chi avranno mandato all’inferno? La Tati ha lasciato un rinoceronte in casa.E ad ogni ora lo zolfo si mette gli occhi addosso.

In ritardo alla luce. Bagnabili oltre lo spettacolo della città. Nel buio cosmico zio Ninì fa “l’Ercolino naif dei piedi”.

Una miniera di carbone gelido. Geometrie irrisorie. Sporche di nomi.

-piove dalla polvere rossa-di Lalie Lescorgot

di Lalie Lescorgot

prima che la pioggia scenda
le pastiglie chiudono il lungofiume
Le schegge/ I fienili push
C’è forse una traccia
In basso?
Come niente
Piove dalla polvere rossa
Nel deserto
Dentro un bicchiere
Sporco di malinconia
(Jouer un rôle-Pétinement des flaques)
A volte l’urto
Con le nuvole modeste
I segni umidi
E’ fissa la nostra porta
Pelle tirata
Da un tamburo battente
Apertura invernale
Il paese sboccia
Sotto l’ombrello amniotico
Qualcuno dal
Cappotto dei passanti
In mezzo alle cosce
Dinnanzi il nulla
La rottura dei secondi al
Gong del sole freddo
Abbiamo camminato
Su un cracker frantumato
Senza direzione

-fermo il tram al rigore delle rotaie- di Lalie Lescorgot

uovo di luna
Dormiente l’erba
Si scruta il fiordo emerso
Dalla notte
Un tavolo in salotto
Qualche crepa sul vetro rimpicciolito
E’ l’anno del cane
Il cinese non dice niente
Fermo il tram al rigore
Delle rotaie
Il pianeta ha offerto un cratere scialbo
Le nocciole spezzate
Per ogni casa di plastica
Siamo stati svegli da morti
Intatti al velo d’acciaio
Mio padre esce piegato dalla testa
Dall’utero effetto scudo
Un bottone rotolato
Packaging di questi versi incompleti
Nel tempo senza fine

Lettura per adulti- di O’ Ren Niad Adeiel

La fica si scioglie nel posto giusto. Ogni punto un accenno luminoso. Con la fessura larga. In trepida attesa . Va bene siamo indecenti. Spostati indietro dal verde neon delle lampade a soffitto. Un maschio sadico.

Una bella femmina inchiodata ai testicoli inebrianti. Cosa beviamo ? Buio dal piano della camera I nostri corpi portano bicchieri/ capezzoli/sborra da padreterno. Visti da vicino la materia prima di un grido da sballo.

Stessa pelle in rosa canina . Olè. Fuori tutto quello che hai di selvaggio. Finiscimi . Entrami da un piovasco di nervi. Non devi fare altro che prenderla a mani unite. Dietro i fianchi rotondi . Serbatoio di anelli al ciclo dei rovi arrotolati.

Eiaculare per due.Spossati e inalati da una cattedrale di richiami. Otto minuti di perfetto disordine.

il nostro è un culo da affondare. Dentro e fuori. Amplesso accavallato delle mani. Di un dito contagioso .L’unzione ci sveglia in due secondi. Rialto anatomico del tuo cazzo troppo estivo. La prima sborra ha denti bianchi. Sprazzi di Lolita run e di cosce dileguate al desiderio. Come si fanno le parole con un lecca lecca sulla lingua? Finestre di ferro.La fica cresce da un gorgo di pelle. Piccoli fori immateriali. Ti lovvo ganzo.Ficcami solo tra quelle corna illuminate. In un angolo liscio di rossetto . Sulla centrifuga assediata della lavatrice. Diventa Diabolik e svuotami.

mettiamo a trionfino i nostri corpi sul letto. Da un istante all’altro.
Salpati dai fili bruciati della linfa. La stanza nasconde l’abat-jour
con un imbuto di cianfrusaglie. In tre cuscini di cioccolata allentati
al glande duro e scolpito di gocce.Fammi male lentamente. Mentre eiaculi nel buchino avvinghiato ai battiti della sottoveste. Uno di fronte all’altro. Respiro di testicoli e di capezzoli fluttuanti per l’universo.Scopami primordiale. Una lunga forbice in movimento. Come il lupo che succhia anomalo il suo ululato.

s’è fatto tardi. Anche sui corpi inosservati e arrendevoli. Meglio non dire niente. Le mani strappano qualche sigaretta imbambolata. Due schiene nude.Chissà chi fingera’ per primo? Forza tesoro. Dammi un glande di pioggia. Il pieno di sperma da leccare con gli astri. E’ duro scopare su un materasso mischiato di mutande a imbuto. Sotto la luce scura ci perdiamo fino alle giunture. In mezzo alle cosce avide del prossimo momento. Carezze e pollo fritto perchè divoriamo insaziabili. Di soppiatto.  Come davanti a un episodio di Twin Peack. Danzami in volo. Con la canottiera della salute. In culo alla balena. Al pube vestito di buche . Entrami lontano.

l’emergenza ha mani invisibili. Una pancia aperta in questa fica sterminata. Non c’è una briglia laterale.

Gli stacchi di carne corrono sul tuo pene in bisbiglio. Ad ogni casella di roba occasionale. No probl.

Quasi a pezzetti il santo lenzuolo. Nella bocca trema un cumulo di sperma. Non avrei mai creduto di poterlo sentire al geek della radice.

Istantaneo al mascara colato tra le cosce aperte.Star Treck gira la navicella intorno al letto.

Insolente combustione della frusta incerta.Ti perdi a cogliere erba col calcagno dei rampicanti.

Chiamami senza ghiaccio.Mentre piovi dall’ organo a luci rosse. Dai capezzoli di un altro orgasmo.

Fammi ammazzare d’amore o da un gradevole odore di ossigeno.

ci tocca nominare il Nulla

si pensi a un vestito di lana
Alla corda cibata dai corvi

Le foglie si ripetono compatte
Fshh & scrash di qualcosa in movimento

Gorgo/ Fiaccolata d’acqua
Impianto di una rapida marea autunnale

I bambini fuggono
Le madri sospirano sui muri capovolti

Dall’indolenza delle ossa
Ci tocca nominare il Nulla

Una tazza di latte
La “Wisteria Nutt”al posto del filatoio senza tempo.

Il filatoio invece della tazza selvaggia
Mr. Crocodile prepara la musa ad ogni minuto

Modalità : forse -a volte- mai
La brezza in due pallottole antiche

Un vaso di crisantemi sotto le stelle

/…/

Ogni parola combatte l’interno del corpo
In sacchi di coriandoli

Va bene estrarre l’ala piegata
Masticare e sputare

Da occidente nessuna notizia
Il bonsai sembra una radice inquietante

Rabdomante di occhi a fiato corto

/…/

La coltivazione si estende per chilometri
Grido o holiday dell’infezione

Caduta dal muschio
Da ora in poi posto dell’orrore

La signorina Pearl lo chiama:. buco di Anubi
Materia triste

Il vestito è morto il 25 Giugno 3040
A Glasgow

Folklore di un canto emigrato in tedesco
Accorrere al fiume

Infilare l’ultimo delitto nelle branchie di cento pesci
Technè del flusso oblungo

Al-shahb iurid
Il sogno divora bianchi conigli dagli

astucci dei corrieri nuvolosi
Grazie di cuore

Quanto costano i petali delle rose?
Iperbole di cenere

Nell’ossigeno
Le sarte cuciono l’eterno

Bordi porpora attraverso le pagine
Si prega di non disturbare il secolo che sorride

/…/

alla fine niente trabocca dal tamburo/ Il baratto -Mr. Crocodile / Le maschere di pergamena attorno al vestito /Anche ieri la luce ha turbinato e poi si è schiantata al suolo/ Non ascoltata/ Un inganno/ Guardare l’alfabeto del cobra siderale/Il licantropo sul Nilo/ La catena abbraccia il cerchio due volte/ Senza grazia/

/…/

settembre ha avuto la neve inflessibile di dicembre
Da una vela nera
Non importa con quale vento
La gente si è rallegrata per strada

Sotto gli ombrelli storti
Hola della pausa da frontiera
Nella città l’ora si fa vestito acerbo
Frammento di vetro

Segnalibro/Boccaglio per il bellissimo
raccolto ferito
Dove si va?
Il sole scende vago

Presto lei si scioglierà ai lati
di tante mani sospese
In qualcosa di rosso e d’acciaio
Sonda elettrica

Bufalo in gabbia
Un bye bye generale

/…/

l’immagine era rabbiosa. Un bacio infermo. Dallo specchio loro hanno rubato tutti i bambini oscillanti.

A denti stretti. La clessidra diceva: giungla/traccia del cemento. Nel bagliore di un fiammifero bruciato.

Poco importa il fumo pieno di gemme. Le rovine sono intatte. L’istante rotolato in una pozza di sangue.

Bere adesso la voce impastata di ogni cosa. Dal vestito che tende oltre.

/…/

In questi vagoni di lamiera si avverte lo scarto delle cellule. Nel tremore
senza meta.Gli oggetti si crepano. Dagli spifferi dei corridoi.

Fotografia: Dino Ignani. Un vestito e quattro borse impotenti. Seneca scenderà alla prima stazione. L’altro sulla ruggine fiorita dei binari. Ma chi è l’altro?

Alberi nudi. Il fischio cede un suono insopportabile. Mugherini pendenti.
Dolce alba se ci sei batti un colpo…

/…/

dall’insieme dei sigilli il cielo diventa una spremuta polverosa
Mezza ragnatela ad anelli / Sbattere il liquido macerato-Signorina Pearl

Di nuovo la nidiata dei bambini messi a terra/Il pellicano malato si stringe in mezzo a loro/ Con le piume sminuzzate/ Landing di una scia irreale

E’ preferibile chiedere 2cucchiai di sushi senza alghe/Altre carezze aperte
Il crack dell’aria abusata.

/…/

L’erba sarà annacquata a lungo. Un triste alveare di superficie. Numerare gli screzi traslucidi. I sassi e le mandibole.

Miłosz respira sottoterra. Con niente dietro l’orizzonte. Le vespe cresciute sulle corolle dei fiori.

Chi ha una strofa da tenere in alto? A malapena una grammatica d’amore. I vestiti si restringono nel precipizio.

Troppa acqua sporca-Mr. Crocodile!

/…/

la tagliola si siede al semaforo. Magnitudo 7 di una scossa archeologica. Tutto sommato dieci righe flash.

Ai piedi delle ombre che passano in processione. Nessuna idratata di vaniglia.Lo spazio invecchia.

I pirati della strada colpiscono le galassie con la cerbottana e il fucile. Un attimo.

Una menzogna colossale.

/…/

intaschiamo solo un pezzo di muro/ Nei corpi accaldati di sesso e piume stravaganti/ Strani pensieri/

Sentire l’odore acido delle uova/ Il drenaggio dei ciuffi ammutoliti/ La lettera G vibra di niente/

Baldoria degli antenati/ Esilio del ventotto avvolto con il crac
delle pietre/

Come viene tagliato un bacio di menta piperita? Nidi sottili. Il vestito non si accorda all’occhio di Salomone.

Alberi. Motels.Bypass per dipanare il cono dei serpenti verdi.
A tarda notte un ago e la signorina Pearl lanciati come dadi

Questa la radice latente / La malanova degli extraterrestri
scaturita da una spaccatura.

Scialla- Heimat. L’orologio parla
agli animali.

/…/

il morbido organismo vivrà con le banane luccicanti. Per ogni macchia incrinata. Chissà in quale ansa l’impatto primordiale.

Tarli eclatanti. Mr.Crocodile avanza contando occhi e braccia. Sedie e divani.Una volta amato basta che gli versi due calici di birra.

L’eccitazione di una rosa viola . In eccesso. Filigrana del ghiaccio

/…/

Tutto è viola/ Uguale la neve / Il frumento essiccato / L’equinozio rasente l’affanno dei bambini

Viola/ Viola

Irreversibile viola/

Domani un altro picco ipnotico

/…/

gli insulti spuntano su messenger. In tutta la lunghezza.
del cellulare. Ogni incrocio un ritornello.

Cornice femminile- baby. Stavolta marrone come un santuario
di lombrichi. Sul pelo ruvido del vestito.

Siate i benvenuti. Qui l’abbondanza di pelle e cuciture.
Onde/Ciotole vuote. Persino di mani calve.

Niente di niente.

Questa sarà la donna che uccide.Una piccola scoria incarnata nello
spazio. La Signorina Pearl-ripete.

/…/

Anche l’ennesima danza è durata tre minuti. Doppia fioritura di un
tango veloce. Nel sole eclissato.

Facile fare le prove sulla cartlagine delle scarpe. Più grande il pavimento.

Più alto il salto rovinoso dei piedi.

/…/

Work in progress. Un quadro di Van Gogh giace ad Arles. Ammasso di
vestiti e di volti lanuginosi.

Il blu-notte travolge l’uso delle luci. Si può comporre una stanza
immersa di fiori mimici?

Le pareti ingiallite. La voce ridondante di Mr. Crocodile. Caricatura Joker
di una forma flebile.

Angelo caro-benedici l’ultima pennellata di colore. Il tempo deglutisce
insaziabile la linfa anonima.

/…/

il blister del “Brufen” finge/Superdecorato di grappoli cerebrali/Nessuna
certezza di salvezza/Ogni compressa scava l’intorno: migliaia di tentacoli/
Parole morte/ In questa Cabala si sopravvive sulla roccia lavica/ Nell’incastro delle asole/ Per puro miracolo/

/…/

marciapiedi misti. Un nastro di tessuto. Aspettare di nuovo la luna. Tre falcate efficaci da ciclope. Con l’ictus cronico del paesaggio.

E’ quello lo sfondo per ogni vestito. Uno scherzo cattivo. Nel rifiuto il vento trasforma la carne. Lo spirito in fantasma.

La terra affonderà davanti a noi. Resina dei pini di Aleppo . Mi chiamo Patroclo-Signorina Pearl-.

Dai brevi pergolati scuoto e spingo falene di cartone.

/…/

cinque mesi per masturbare il pranzo di Natale. Tre secondi
per far sparire la branda dentro un cassetto.

Il pigiama party è iniziato da un pezzo. Allo stesso modo
di prima.Di notte la febbre non fallisce.

I figli bevono veleno con le unghie affusolate/Tra i cuscini
bianchi e duri. Una festa collettiva.

Mucchi di pantofole in corridoio. Avanti e indietro Mr.Crocodile
si fonde ai loro vestiti.

Nei panini imbottiti di spighe vuote. Il suono esplode sui vicoli
ansimanti. Dalle gronde quadrate.

Delirio dell’oscurità radiosa.

/…/

La ruota gira all’infinito. Neutro light sui rami cadenti dall’acqua.
Il biglietto è stato acquistato dal ghigno dei passanti.

Si va per la selva fitta di ferite-Signorina Pearl. Inutile la protesta
degli uccelli segreti. Questo il labirinto.

Madre nera della mulattiera
lastricata di buche.

/…/

turnover nel metabolismo dell’indifferenza. I cani abbaiano sulla crosta
del pane.

Da soli o in branco.

Fotomontaggi di larghi vertici inafferrabili. Mr.Crocodile mangia e se ne fotte alla grande.

Un vasetto di marmellata/ Frutta matura per il balzo
all’indietro.

Straordinariamente magnetica la faccia chirurgica.Ogni centesimo celeste sgonfia l’imbastitura della tasca.

/…/

tra le verdure i licheni assetati. Intervalli di un istante a lungo
disperso nel Malström.

Troppi cori sulla scogliera della metropoli. Una torre lascia cadere
il suono della campana.

Le ombre rotte. Il grano grigio dei corpi. Non ci sono rondini in inverno.
Vecchie bobine imprigionate.

Bambini dall’aspetto psichico. Si sieda -Signorina Pearl-

I palazzi marciano
con la mazza attraverso le piante della palude.

/…/

Giù per il blocco la passeggiata quotidiana. Nel fuoco ristretto. Gli hamburger non si sono mai baciati con le labbra.

Nemmeno i piatti unti di vetro. Trovare un dettaglio caldo sulla tavola o sui vestiti dei corpi. Dall’acqua all’infuso di erbe amare.

Due ore. L’intera famiglia a piedi nudi. Si inizia con i grumi ereditati. L’odore del bruciato. Ingredienti frettolosi.

I bambini prendono solo una fetta di lirica senza zucchero.

/…/

Non si riesce a visualizzare nulla da un locale all’altro. Nella foresta amazzonica angoli di iuta del dopoguerra.

Lampi di cera. Chi andrà a comprare la vocale delle piante? Niente per la
notte stellare. Il cesso si adegua ai tizzoni ovali.

Voragine del maquillage di ogni momento. Il paradiso si unisce all’inferno.
Cielo in fiamme. I fiori cambiano sempre.

/…/

screenshot nella radura di catrame . L’amaca oscilla su strani accappatoi muscolari. Due apostrofi.

Una palla d’argento. Ecco da dove le bestie si tuffano per spegnere la carne buona . Cuore trasformato.

Segnare il numero dei chiodi e delle gocce di aceto-dice la Signorina Pearl. Oltre il ronzio dei bambini.

C’è poco da scrivere.In questa voliera le zampe si confondono con le ali.

/…/

niente melograni. Guanti di cuoio per bussare sulle assi della botte. Loop/Jesus/Proprio così.

Si disegna unicamente l’odore tra i grigi. Nella miscela quello che
i grigi vogliono.

Graffi o punteggiature premute insieme. Mr.Crocodile sarà indicato col
corpo di nessuno.

Sono le 6,45. L’alba sta sotto il nevischio degli atomi. In silenzio.

Un vestito che spegne la sigaretta dietro le querce della piazza.

/…/

profilo di Novembre/Qualcosa di permanente lentezza/I decenni si ripetono in strati di malta/ Alloggi d’inchiostro/ D’altra parte un pò fa schifo/No comment/L’Halloween percorre il vuoto delle zucche /La carta dei vestiti galleggianti/ Dice bene la Signorina Pearl: questa via è un ospedale di zombie /Ti sazi di lucidi dolcetti e resti fregato…

/…/

nenia di periferia.
Nei grani sfilacciati
Ancora un sussurro.
Uno scroscio “birds of prey”
Sulla rete del sangue.
Il nero tossisce e
Le mani si spalancano alle
Piovre dell’oceano. Dentro le tane infilate una dopo l’altra.
Gloria a te nulla. Al di là di ogni parola. In questo versante muto.
I bambini brulicano a vuoto.

/…/

Dall’occhio del ciclone la margarina non mostra prove. Reale il raschio
sulle case popolari. La polpa vegetale appanna i tetti e le antenne.
Per l’oscurità blu sottosuolo. Tanto sudiciume sfregato contro le finestre. Mr. Crocodile scarta un bambino alla volta. Sono doni-dice-Come caramelle
comprate col bancomat. Un mercoledì ordinario.Peso del tempo.

/…/

apnea dei vestiti. Il quark ha composto rigonfiamenti e pianure. Lunghe notti di letargo.Tutto per far appassire la boa luccicante. Una cazzata cherry pop . Abbandonata a se stessa. Capite l’elemosina? Pungere le orecchie-Signorina Pearl – A misura del foro istantaneo.La luna sbadiglia con i corbezzoli della ruggine.

Dieci minuti.Venticinqueottobreduemiladiciannove. Un rantolo discute con la morte .Musica di frodo.

/…/

zigzag sulla rosa artica/Metà senza petali/L’altra parte discesa al pietrisco/Abbassare la testa e seguire il dorso tremante/ Ombre
nel nido freddo/

/…/

variazioni nucleari.Si percepisce la fondina di un’arma bianca.Ulcera delle nuvole lentissime.Non lontane.

Per un attimo la Signorina Pearl ha amato il tintinnio delle stoviglie. La
culla dell’orzo invernale.

Cosa restarà domani? Nei raggi del trapezio i bambini sono acini di un fiume intrappolato. Senza porta.

Spam del mattino malato. Apri la bocca-Mr.Crocodile- Adesso puoi ragliare
dalla serratura dell’aria.

/…/

nel giardino la primavera ha bevuto una fiala di amnesia. Intorno ai polsi
scricchiolati pericolosamente. Niente di strano. Tutto è stato sepolto con aiuole minate di esplosivo.

/…/

ogni settimana ci sono biglietti da visita. Gigli rovesciati in mezzo alla zolla di catrame. Qualsiasi movimento sciama ed entra di soppiatto

Palloncini di compleanno. Sotto i vestiti made in Italy. Dalla fodera leggera. Si. Gli agnelli si macellano ogni settimana.

Trama romantica dei rasoi .Campo di caccia . L’astro fa un altro volteggio. I bambini se cadono sulle pietre si rompono sempre.

/…/

usb di metallo / il filo si alterna al tremito del mattino/ Olio inerte/ Contro il vociare dei bambini/ Certe lastre a raggi x non hanno volti al sole/Free secolar -Signorina Pearl- /.

Ogni sera le lamelle dei ragni risalgono la crosta delle scintille/ Briciole occasionali/ Sbucciare all’infinito il fondo del tufo /Hop swing dancers/ Chi può passare dal buio oltre la notte? /Un tuono si risponde da solo.

/…/

quattrocentoquarantaminuti da tre giorni. Un riflesso piroetta impercettibile.Sfera della nebbia.Bugiardo.I gradini curvano sui
vestiti. Nel fruscio consumato.Non c’è stato amore. Fitta pioggia
a carico del sangue freddo. Contdown Mr. Crocodile. Tutti questi
baci lenti non arriveranno mai da qualche parte.La luce è un attimo.

/…/

gallette di riso. Un mucchio dalla guerra fredda dell’acqua. Il rumore si semina silenzioso.

Anni luce per il vuoto arrotondato dalle code delle lucertole. La luna tende all’albero pochi secondi.

Aloa -Signorina Pearl-. Scorrere sulla rugiada delle foglie. Ascoltare i ciottoli agganciati alle caviglie dei vestiti.

One touch.

Poi la deriva nello spazio fottuto.

/…/

troppo profondo. Troppo in disordine l’odore delle bestie. Tempo duraturo.
nel tunnel lunghissimo.Ogni vestito è una rosa sul lenzuolo ferito .

Tenere cara la luce senza nome. L’Aspromonte.La fiumara spalancata al mare. Qualcosa si ripara tra le spine dei rovi.

Basta frugare vicino ai chip delle farfalle. Sotto l’Etna. Dalla verticale.

/…/

Alle 18,00 Aristotele svaniva sotto un ammasso di nuvole. Antimateria all’ora del giorno. Al pari degli slums dei barboni. Oh-piacere bella città avara. E questo il lungomare dello scirocco? I bambini hanno capelli scuri. L’anestetico traghettato da una biglia nera .Millenovecento8. Spirale della secca. Tutti portano fiori alle rocce: Bacche rigate. Cantare la solita canzonetta -Mr. Crocodile- . Nell’ abisso presente. Strettoia di una vecchia infanzia color écru. Cade l’orizzonte sulle barche azzurre del buio. U nenti parra sulu chi morti.

/…/

poesia indolenzita
Vaga
Nell’atterraggio della pista
L’ultimo defibrillatore per
La stagione di bromuro
Brutto zampillare d’insetti
Col sole cupo

/…/

origami di vestiti. Media natura tra le tante losanghe indefinite
Legni fitti.Stavolta non si sa a chi diremo bastardo.

Un desiderio? Un’ossessione del tempo?

Anche la Plath si mette in posa con i piedi da ballerina. Inesausta.
Nel bianco tulle da sposa.

La piroetta non va. Passi pesanti. Il corridoio si affaccia al cortile
d’inverno. Facebook like button Signorina Pearl .

Avanti le valanghe di ghiaccio . Una sull’altra . Tre minuti di bolle .
L’erba rigida si nutre di tristezza.

Aspettare sotto la pensilina d’acciaio la navetta per Chiaravalle. Stretta come un’ostia al sacchetto della spesa.

Nascita e addio di ogni vuoto. E’ costata un euro questa roba al vecchio
mercatino.

/…/

il vento geme
E inghiotte peonie
Costole magnetiche

/…/

tutto vero. La paura ci sta addosso .Densa di fibre
ispessite. No Mr. Crocodile. Il divano si alza
con lo strascico dei cuscini e non respira.
Ogni solco una mondatura anemica. La perdita della vista
in alto.Loro non ne vogliono sapere. La somma delle mani precipita
sui popcorn invecchiati . Amianto del calendario .
Please don’t destroy the rag. I bambini di Pessoa non hanno
più neutrini di luce.

/…/

auchan court
Margine nord
Sulla 415 accovacciata al cosmo/ Hai dimenticato?
I raccordi erano un delirio
Stereotipi di tubi bui
Punte rosicate
Fu lì che la signorina Pearl
Disse: meglio puttana che buonista
Amore a pagamento
Una frontiera
Da lunedì altri giorni

/…/

Templi spaccati
Di rosa infernale
Quasi una follia cronica
I frutteti che si urtano
Nei coni di alluminio
Giovani allodole
Spazzatura
alloggiata
sulla strada

/…/

diamanti sismici /Fiori legati al cash dispenser della banca./Altri bambini
spolverati di limatura ferrosa/ Hello cuore di ginestra/ La signorina Pearl ha
compiuto mille anni di geografia/ Dal centro di Madrid ai meridiani serpentini/
Un follicolo è stato sepolto/Complice della notte ereditata/ Flash dei rumors
al punto zero/ Mamy fai gli scongiuri/ Famelico il suicidio del fuoco/Cedimenti dagli alberi/ Cordigliere incise sulla lingua/ Una bi o una effe con gli occhi prosciugati dalla schiuma/Orribile/Il lessico del sorriso dorme al parcheggio dell’Oviesse.

/…/

cavallette umane
Poltiglia
La falce ritaglia un pianoforte Steinway & Sons
Occasionale
Blues scavato nella brina disossata

/…/

il pomeriggio dura un minuto
Sbuffo della terraferma calpestata
Twuca dice Mr Crocodile fino all’imboccatura
Delle unghie
Appennino di una cornice racchiusa
Crumble di bacche
Le rose sono fogli a mazzi
Al largo della corrente
Ritmo di bambini e ragazze
Che saltellano con la corda
Pepite infeltrite

/…/

clorofilla graffiata. Nel cassetto ci sono arance dure. Tutti i vestiti
del turbine di gennaio. Salire le scale.

Schiacciare le travi del soffitto. Una camminata di mezza età. Con i bambini trascinati dall’amuleto fino al termine del tempo.

Ah- Christ. Il pollo è stato pesato e la Signorina Pearl lo ha spennato nel fruscio dei vegetali.Un gioco.

Una mutazione dal sangue rabbioso, Ad est l’artiglio entra dalla grotta del Minotauro. Back from the ruby bottle.

Le minutaglie di fango straripano dal fiume. Dal gelo dei cartelloni pubblicitari. Preoccupante la terza alluvione.

Uomini alla finestra.

/…/

sun43. L’annuncio del deserto. Fatene ciò che volete dall’altra screpolatura infinita. Ruggito o silenzio.Tazza o pantofola di volti appena accennati.Sono passeggeri questi cavalli in corsa per l’ozono.Esercizio visitato da baci nevosi. Roba sotto choc. Rendere opaca la superficie- Signorina Pearl .Il giorno si riveglia nella foresta. Ignoti fumetti fanno da padrone all’intero alfabeto.

/…/

Il miele scava dal congegno dei numeri. Nel guinzaglio irregolare.Tre secondi.Segni particolari: pupille basse. Aria di cioccolata dal volante casual. Sognare un messaggio fino all’altro nulla. Giuda recita gomito a gomito con il rituale della polvere.

/…/

trashbrown. Cimeli di storia Tutte le volte una tomba. Mio Dio. Raggi sottili si lavano nella glassa d’autunno.Smack linea rugosa dell’orizzonte. Che cazzo ridi? I papaveri partoriscono mirtilli assiderati

/…/

Il sudario si lacera con un occhio/ Foro senza fine.Osso dopo osso. Dove avranno seppellito la canapa e gli unguenti? A pelo d’acqua i vestiti.La pelle coriacea dei disonauri. Al freddo nessuno è al sicuro.

/…/

gli alberi eruttano foglie e sardine.Nella culla allunata in cerchio.Voci offerte al tempo.Forse non tutto è andato perduto.

Lo spray spoglia i vestiti cerulei.

Sciarpe di un altro Natale- Oh-andiamo gente distratta. A due isolati Mr Crocodile sposta le dita sulle spugne rosse.

Alle spalle della luce gialla . Svolazzare a caso. Dalle aiuole alle ringhiere della sera.Tirare un dado e aspettare lo strapiombo…

/…/

due lucciole non sanno cosa fare. Anno dopo anno. Non percepibili si aggrappano a qualsiasi alone.

In gambe diverse dalla prima mietitura. Chiazze di minuti.Drappeggi di
più bacchette messe in disordine.

I bambini splendono scalzi.Il sole nuota e non parla. This poem is the land of shrimp.

Nessun incanto per il jazz.

/…/

il glutine fluttua da un aeroplanino all’altro. Nella fontana marcia da giorni/ Rigagnoli controvento/
La Signorina Pearl
fa cerchi a colpi di Waterman. Con le punte arrotondate d’inchiostro. La rete scura è stata disegnata.

A quest’ora acqua per gatti e piccioni. Qualcosa di poca fortuna. Pitipoom
ha inventato l’ennesimo silenzio.

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dal piccolo foulard la seta saprà scivolare attorno al collo. Sul palloncino strattonato dalla folla.

Guardare il dondolio lieve del filo. Nero-verde diagonale. Non lontano
dai risvolti dei bambini.

Un bacio da sipario.

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davvero non molto. Il tempo indossa i vestiti. Un rumore gonfio.
Per caso c’è stato l’attimo buono?

Lesioni sulla teca di cristallo. Le margherite spariscono con i petali
strappati ad ogni pioggia acida.

Steli dell’acqua barricata . In parte forecast del niente.

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si fa prima a dire: coraggio-non amare mai nessuno.

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mouth of the wolf. L’hip-pop vomita un calcio al culo. Alcune lampadine celiache. Sei tu Mr.Crocodile a chiedere un nome? Lol una volta per tutte.
La luna fallisce i displuvi delle case. L’asse stellare. Allelulia città indecente! Alle sei e mezza gli apostoli hanno già strofinato di fiele ogni pezzo di stoffa.

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un palazzo di cani/ In cima alla curva del muro/ Centosessantanove con i monconi sporchi di vetro del deserto/Nessuno dice una parola/Annuire ad ogni cosa-asoc- Signorina Pearl/ In un batter d’occhio un’altra luna erosa/ L’agile cardo invece della polpa azzurra/ La pellicia non si scolla dagli orologi/

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i detriti persistono da sempre. Brindisi di un cielo isterico.
Oh. Si. Vero matrimonio di questo posto difficile.

Un’allegria intontita e per tutte le formiche d’inverno. Grazie-
presente enorme. Il Lete brilla nelle mani dei bambini.

Al suono di ogni crash a dondolo. Lessico imbrunito delle ciocche sulla darsena.

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black ground. Gli etruschi si rincorrono di ombra in ombra .Bisbiglio sommerso del bosco. Alcuni ci fanno un tamburo di neve.

La spavalderia del fucile fumante di caccia . Dolce gazza questo non è il paradiso. Di funghi il capodanno piombato nella valle.

Bungalow di riverenze fottute. Soffiare sulle stelle alpine. Col sesso traspirante di ore e di zeri. Dire: green for us- Mr. Crocodile.

Poi esplodere come un kamikaze nell’incuria dell’abbecedario. Meteoriti di sabbia. Lunghi rami bruciano in acqua.

Ricordi l’ulivo della collina? Lassù anche Celan ha piantato con la cenere il ciclo dei crisantemi.

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conto alla rovescia/ Gli amanti aspettano il cerchio solare/Una porta antica/Ram dell’origine vertiginosa/ Si resta devoti alla notte/ Alle
grosse cerniere di metallo/Andiamo-Signorina Pearl/ Le mele cotogne continuano la partita degli alberi spogli/ Solo tre carte tinte di rosso/ Indovinare dov’è il re o quei secondi intossicati di diossina/

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il diadema raccoglie corpi letali .Laser staccati dai vestiti al contrario.
Sembra tutto perfetto. Niente si ferma mai.

Una grande scatola imbastita di cappotti d’aria.Fare bungee jumping nella giungla di mattoni.Con una zampa bluastra.

Accanto alle molliche del pane. Teneri bambini.Icaro ha scarabocchiato la rabbia sulla bordura di un orto.In ripetizione.

Carta e pallido colore del panorama.

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quanti argonauti nella città diroccata? Troppi argani sui canali artificiali. L’accendino cavalca il buio.

Dopotutto il primo posto sprigionato dal fumo della fabbrica.Grigio hipster. Plutonio delle bandierine mutate.

Le baci e rabbrividisci.

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ci sarà sempre un errore da qualche parte. Retro delle vecchie piastrelle.
Al bar sottocasa. I vestiti chiedono fiori per schizzare di profumo.
Tutto bene-Signorina Pearl? Nessuna luce fa centro sull’erba. Ancora
più lontano il plenilunio dei giorni. El Niño inaridisce la coda dei canguri. Nel subbuglio di freddi incendi. Girovagare in mezzo alla merda e
non trovare una briciola di tempo.

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gelsomini in ginocchio. Una torcia spenta.
Accumulo di latte e biscotti a brandelli.

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catrame lì dentro.Stessi arpioni della baby-gang di quartiere. La mecca emorragica del vento.Jezabel lancia qualasiasi cosa dalla finestra.

Libera e sottile. Senza dubbio un lampo allevato per chiedere occhi selvaggi. Nel merucurio della superficie del rumore.

Auguri traiettoria maldestra. Mr.Crocodile non dirà a nessuno: c’è un cha cha cha in bocca alle stelle.

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A che serve diventare adulti? Quasi a nulla. Fare una risata ai fossili di agrifoglio. Nel fieno malato.

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4828 metri di landa sperduta.Sotto la traccia della meridiana. Ermione ha spinto le pecore nel recinto. Orgasmo di questi campi midriff.

I bambini si sdraiano vicino. Neri papaveri di tutte le volte. La notte fiorisce al sole. Oro Damasco le felci sulle pietre assetate.

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perchè non una nebulosa senza grammatica?

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puntare il dito sulle bianche porcellane. Con i tonfi festosi del territorio. Non facile l’altro lato della fortuna.

Sono tempi di guerra
quei secondi fuggiti indietro.
Vacche appese al frigorifero. La signorina
Pearl ne fa una collezione eccentrica.

E per tutta la lunghezza degli astri di neve. Leggenda della famiglia
carnivora. Da vent’anni immigrata a Nord di un cucchiaio d’amore.

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quindi il nonno faceva lo scorpione

quindi il nonno faceva lo scorpione e zia Mary la colf di vecchi strofinacci/
Nelle case chiuse dai bergamotti a testa alta/

Una voragine con le mollette in attesa/A sud il cimitero emigra dalla schiuma
da barba/Dalla caponata fake /

Una volta i comunisti portarono cinque caprette crude/Una tenda di profumo/ Nulla più/Era notte/

A parte uno sputo tra frasi d’ospedale/Loro hanno riso/Un po’ per lo scorpione attaccato al muro/

Le rose fuori stagione/Tutta merda -dice qualcuno/Il segnale del tempo
si è preso la dentatura di un suono/ Feroce /

La citta intera/ Bonjour cari parenti stretti/Il mare restituisce relitti o
scheletri di straordinaria bellezza/ Nessuna poesia/

(Immaginare un traghetto live. Millenni mescolati di sale e burro)…

di notte i porci guardano le ghiande cadere

di notte i porci guardano le ghiande cadere. Un turbine di vischio.
Rinsecchito e incurabile. Si fa vecchio il muso. Green sociality.

Fango magnifico dell’alba.La donna alla finestra vuole diventare
di alabastro. Algoritmo delle trincee nei corpi.

Chi avrà vinto? Una creatura vale l’altra. Due anni in incubazione.
Sotto il copricapo aderito al nero. Da qualche parte il Carrefour ha
separato gli ortaggi dalla carne.

A sorsi barcollanti. Domani sarà lo stesso. Territorio di talenti elementari.
Stupide nuvole d’acqua. Con calma diamo da mangiare agli animali.

Pangea! Il sole è fuggito.

ci tocca nominare il nulla

si pensi a un vestito di lana

Alla corda cibata dai corvi

Le foglie si ripetono compatte

Fshh & scrash di qualcosa in movimento

Gorgo/ Fiaccolata d’acqua

Impianto di una rapida marea autunnale

I bambini fuggono

Le madri sospirano sui muri capovolti

Dall’indolenza delle ossa

Ci tocca nominare il nulla

Una tazza di latte

La “Wisteria Nutt”al posto del

filatoio senza tempo.

Il filatoio invece della tazza selvaggia

Mr. Crocodile prepara la musa ad ogni minuto

Modalità : forse -a volte- mai

La brezza in due pallottole antiche

Un vaso di crisantemi sotto le stelle

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Ogni parola combatte l’interno del corpo

In sacchi di coriandoli

Va bene estrarre l’ala piegata

Masticare e sputare

Da occidente nessuna notizia

Il bonsai sembra solo una radice inquietante

Rabdomante di occhi a fiato corto

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La coltivazione si estende per chilometri

Grido o holiday dell’infezione

Caduta dal muschio

Da qui il posto della paura

La signorina Pearl lo chiama:. buco di Anubi

Materia triste

Il vestito è morto il 25 Giugno 3040

A Glasgow

Folklore di un canto emigrato in tedesco

Accorrere al fiume

Infilare l’ultimo delitto nelle branchie di cento pesci

Technè del flusso oblungo

Al-shahb iurid

Il sogno divora bianchi conigli dagli

astucci dei corrieri nuvolosi

Grazie di cuore

Quanto costano i petali delle rose?

Iperbole di cenere

Nell’ossigeno

Le sarte cuciono l’eterno

Bordi porpora attraverso

Le pagine

Si prega di non disturbare

Il secolo che sorride

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alla fine niente trabocca dal tamburo/ Il baratto -Mr. Crocodile / Le maschere di pergamena attorno al vestito /Anche ieri la luce ha turbinato e poi si è schiantata al suolo/ Non ascoltata/ Un inganno/ Guardare l’alfabeto del cobra siderale/Il licantropo sul Nilo/ La catena abbraccia il cerchio due volte/ Senza grazia/

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settembre ha avuto la neve inflessibile di dicembre

Da una vela nera

Non importa con quale vento

La gente si è rallegrata per strada

Sotto gli ombrelli storti

Hola della pausa da frontiera

Nella città l’ora si fa vestito acerbo

Frammento di vetro

Segnalibro/Boccaglio per il bellissimo

raccolto ferito

Dove si va?

Il sole scende vago

Presto lei si scioglierà ai lati

di tante mani sospese

In qualcosa di rosso e d’acciaio

Tubo elettrico

Animale in gabbia

Un bye bye generale

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l’immagine era rabbiosa. Un bacio infermo. Dallo specchio loro hanno rubato tutti i bambini oscillanti.

A denti stretti. La clessidra diceva: giungla/traccia del cemento. Nel bagliore di un fiammifero bruciato.

Poco importa il fumo pieno di gemme. Le rovine sono intatte. L’istante scivolato in una pozza di sangue.

Bere adesso la voce impastata di ogni cosa. Dal vestito che tende oltre.