tutti i fiammiferi stanno con zio Ninì. Nel salotto rosso dell’inverno.E’ lui il mariuolo.Poi cinque cugini seduti al tavolo centenario.
Un disegno cuneiforme legato alla parete. Occhio ai bicchieri spaiati.Il fondo di vetro zoppica lentamente.Da una montagna di stupro.
Diversi pasticcini in forza alla stanza dal bisbiglio cieco.A un millimetro dal cravattino azzurro. Dov’è il padre?
Chi avranno mandato all’inferno? La Tati ha lasciato un rinoceronte in casa.E ad ogni ora lo zolfo si mette gli occhi addosso.
In ritardo alla luce. Bagnabili oltre lo spettacolo della città. Nel buio cosmico zio Ninì fa “l’Ercolino naif dei piedi”.
Una miniera di carbone gelido. Geometrie irrisorie. Sporche di nomi.