quindi il nonno faceva lo scorpione e zia Mary la colf di vecchi strofinacci/
Nelle case chiuse dai bergamotti a testa alta/
Una voragine con le mollette in attesa/A sud il cimitero emigra dalla schiuma
da barba/Dalla caponata fake /
Una volta i comunisti portarono cinque caprette crude/Una tenda di profumo/ Nulla più/Era notte/
A parte uno sputo tra frasi d’ospedale/Loro hanno riso/Un po’ per lo scorpione attaccato al muro/
Le rose fuori stagione/Tutta merda -dice qualcuno/Il segnale del tempo
si è preso la dentatura di un suono/ Feroce /
La citta intera/ Bonjour cari parenti stretti/Il mare restituisce relitti o
scheletri di straordinaria bellezza/ Nessuna poesia/
(Immaginare un traghetto live. Millenni mescolati di sale e burro)…
La disinvoltura con cui trasgredisci norme e convenzioni, rinnovando costantemente strategie espressive e scenari iconici è davvero straordinaria, e per me fonte costante di incanto e ispirazione. Complimenti!
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sei gentile Carlo. Come dicevo a Lucio cerco di fare la respirazione bocca a bocca. Ovviamente non sempre riesco nell’intento; invece siete proprio voi (“L’Ombra “… soprattutto) ad arricchire questo bagaglio di vita. Un caro saluto . Grazie per la lettura…..
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